GIOVEDÌ 14/10/2021
12.30 – 13.00
Registrazione partecipanti
13.00 – 18.30 Dr. Angelo Confaloni / Dr.
Gorini Simone.
RNO: Paradigmi
rivisitati del piano occlusale statico e dinamico per garantire la corretta
postura cranio mandibolare. L'equilibrio occlusale unico comun denominatore
nella terapia intercettiva e nella riabilitazione protesica complessa!
Le tre componenti del sistema
stomatognatico sono fisiologicamente predisposte ad aumentare nel tempo
la loro sincronia funzionale e a modificare la loro struttura in modo adeguato,
con la finalità’ di eseguire al meglio l’espletamento della funzione
masticatoria per la quale il sistema è stato progettato e con l’obiettivo
biologico di raggiungere un buon equilibrio morfo-funzionale secondo i criteri
del minimo consumo energetico ( economia ), del minimo sovraccarico delle
strutture interessate (ergonomia) e in assenza di dolore (confort).
Quanto più le dinamiche
funzionali sono aperte con cicli masticatori ampi e alternati su entrambi i
lati, tanto maggiore sarà l’efficienza masticatoria e la capacità’ di triturare
gli alimenti.
In natura la presenza di una
fisiologica masticazione di questo tipo e l’utilizzo di cibi meno raffinati
(che implicano un maggior impegno muscolare) permettono alle diverse
determinanti dell’occlusione di modificare la loro forma (processo di usura
dentale, maturazione del piano occlusale e rimodellamento articolare) in
maniera sinergica rispetto alle dinamiche funzionali.
Il processo di usura riduce il
rischio di precontatti e di interferenze, la maturazione del piano occlusale
implica una sua disposizione tridimensionale in accordo con i tragitti neuro
-muscolari senza interferire con essi e il rimodellamento articolare consente
alle eminenze di accompagnare i movimenti a forte componente traslatoria
(protrusivi, latero-protrusivi e laterali) lungo tragitti meno ripidi.
In sostanza, una buona funzione
condiziona una buona forma e una buona forma contribuisce a migliorare
l’efficienza e l’equilibrio del sistema.
Osservando la maturazione morfo
-funzionale di queste bocche e il loro stato di salute si può’ rilevare che le
determinanti intermedie (versanti cuspidali, curva di Spee e di Wilson) e
le determinanti anteriori (OVJ - OVB canino e incisivo) tendono
progressivamente a strutturarsi in un’occlusione bilanciata bilaterale (OBB).
Questo tipo di occlusione
permette di ottenere due ulteriori vantaggi bio -meccanici che contribuiscono ancora
di più’ all’equilibrio del sistema:
- Garantire la protezione
delle ATM mantenendo una situazione di “galleggiamento articolare” (nella
statica della deglutizione e nella dinamica della masticazione).
- Aumentare le afferenze
meccano-sensoriali che, provenendo da tutte e tre le aree funzionali (lavoro,
bilanciamento e guida anteriore con chiusura dei circuiti propriocettivi),
amplificano la quantità’ e la qualità’ dell’informazione neuro -sensoriale;
questo si traduce clinicamente in un miglioramento dell’azione muscolare con
movimenti ancora più ampi, più coordinati e senza di tensioni.
In assenza di una efficace
masticazione alternata e di una fisiologica usura è difficile riscontrare un
processo di maturazione di questo tipo e ci si confronta il più delle volte con
una biomeccanica di tipo verticale che si caratterizza, dal momento che il
canino è l’unico protagonista della dinamica masticatoria, per la ridotta
ampiezza edei movimenti eccentrici, per la scarsa efficacia della triturazione
e per la mancanza di equilibrio.
Basterebbe osservare la
filogenesi per capire che si tratta di uno schema occlusale che normalmente si
riscontra solo in giovane età, salvo poi essere gradatamente soppiantato (in
presenza di una funzione adeguata) da un’occlusione bilanciata.
Si tratta, a tutti gli effetti,
di una patologia disfunzionale e viene da chiedersi il senso biologico delle
strategie riabilitative in cui viene abitualmente proposto uno schema occlusale
di tipo verticale, con discussione dei settori posteriori.
La disclusione non elimina
i precontatti e le interferenze perché se l’andamento del piano occlusale e la
forma con la quale vengono montati e/o modellati i denti del manufatto non sono
in accordo con l’espressione funzionale rappresentata dai tragitti neuro
-muscolari individuali di ogni Paziente, il sistema deve mettere in atto un
compenso che, se da un lato cerca di evitare l’impatto traumatico, dall’altro
comporta l’insorgenza di uno stress all’interno del sistema in grado di dare
origine a una reazione a catena che ha come risultato uno squilibrio funzionale
e che può portare a danni strutturali a carico di una o più parti del
meccanismo e alla comparsa di sintomatologia.
Si può assistere alla frattura
dei manufatti e/o al cedimento dei tessuti di supporto dei pilastri protesici,
siano essi naturali o implantari.
I ridotti movimenti traslatori si
accompagnano a dei tragitti condilari più ripidi e la mancanza di mediazione
del carico funzionale da parte delle componenti intermedie (prerogativa dell’OBB)
non garantisce più la protezione delle determinanti posteriori rappresentate
dalle articolazioni; il sistema neuro -muscolare lavora con movimenti poco
coordinati e in presenza di una muscolatura distonica e in tensione.
L’anello più debole è quello che
cede per primo.
L’utilizzo di materiali poco
compatibili ad un processo di usura naturale rende ancora più ingravescenti le
problematiche occlusali.
Tutti questi fattori concorrono a
una generale inefficienza dell’organo della masticazione che trova il suo
riscontro clinico in una restrizione e in una inabilità dei movimenti
masticatori.
Questi Pazienti, infatti, spesso
dichiarano di non riuscire a masticare bene nonostante l’incremento delle
cuspidi e dei solchi; i soli movimenti verticali e la mancanza di sfregamento
occlusale, infatti, annullano la capacità di sfibrare il cibo consentendo solo
la possibilità’ di schiacciarlo quando le arcate si avvicinano alla massima
intercuspidazione.
La mancanza di elaborazione di un
bolo alimentare correttamente sminuzzato e insalivato sovraccarica il lavoro
dell’apparato digerente e può essere ricollegata a molti disturbi digestivi
apparentemente inspiegabili.
La strategia riabilitativa che
utilizziamo, pur cercando sempre di raggiungere un buon risultato estetico, ha
come obiettivo primario l’impostazione di una occlusione di tipo bilanciato e
il raggiungimento di un buon equilibrio morfo - funzionale.
È impossibile impostare
un’occlusione di questo tipo e una morfologia in accordo con la funzione senza
la conoscenza del valore dei tragitti condilari.
La tecnica di cui ci avvaliamo è
una registrazione intra -orale delle traiettorie neuro-artro-muscolari del
Paziente attraverso delle placche di registrazione antagoniste abrasive; il
loro trasferimento in articolatore (Dentatus ARL Planas) ci consente di
individualizzare lo strumento e di poter mantenere in accordo le determinanti
dell’occlusione con la dinamica funzionale del Paziente.
Devo sottolineare che questa
tecnica, anche se da me personalmente ri-elaborata e perfezionata, prende
spunto dagli insegnamenti e dal metodo utilizzato in protesi totale dal Prof.
P. Planas.
VENERDÌ 03/04/2020
08.30 – 09.00 Registrazione partecipanti
09.00 – 09.20 Dr. Ivan Lendaro (EUROCCLUSION ITALIA)
Apertura lavori congressuali
09.20
–10.00 Dr.ssa
Francesca Milano
Le
scelte terapeutiche dell’odontoiatra esperto in odontoiatria del sonno per il
trattamento dell’OSAS
La Sindrome delle Apnee
Ostruttive nel Sonno (OSAS) è un disturbo respiratorio notturno ad altissima
prevalenza. Si tratta di una patologia correlata ad un rischio aumentato di
mortalità e di morbidità a causa delle variazioni di pressione intratoracica,
dell’ipossiemia intermittente e della frammentazione del sonno, associati agli
eventi ostruttivi. I dispositivi ad avanzamento mandibolare (Mandibular
Advancing Devices, MAD) hanno un ruolo fondamentale nel trattamento dei
pazienti affetti, per via della stretta relazione anatomo-funzionale tra la
posizione della mandibola e la tendenza al collasso delle vie aeree,
soprattutto quando l’ostruzione si verifichi in sede retrolinguale. Da qui
nasce l’esigenza per l’odontoiatria di acquisire le competenze che permettono
di fare uno screening tra i pazienti che abitualmente frequentano lo studio e
di approfondire le sue conoscenze nell’ambito della fisiologia del sonno e dei
disturbi respiratori ostruttivi nel sonno per poterli trattare efficacemente.
10.00 –10.40 Dr. Fabio Savastano
Analisi
funzionale strumentale nella diagnostica e terapia ortodontica neuromuscolare
La
diagnostica ortodontica Neuromuscolare si basa su concetti fisiologici
oggettivi acquisiti mediante apparecchiature bioelettriche come
l'elettromiografo di superficie la Kinesiografia Craniomandibolare. Lo studio
della cinematica mandibolare e della funzione muscolare ci permette di
pianificare una terapia ortodontica basata sulle richieste fisiologiche
individuali, infine riducendo la possibilità di recidiva.
10.40 – 11.20 Dr. Ivan Lendaro
Function Driven Orthodontics
and the use of gum metal wire in multiloop therapy
L’ortodonzia fissa dell’adulto viene
sempre vista come una metodica meccanica volta ad allineare i denti ma
completamente scollegata dalla funzione.
In questa relazione vedremo invece
come, anche con l’ortodonzia fissa, possiamo anzi dobbiamo parlare di funzione;
da qui il titolo: Function Driven Orthodontics nel quale viene sviluppata una
sistematica ortognatodontica function-based.
La tecnica multiloop del prof Sato
permette un approccio ortopedico ortodontico con una visione funzionalista
anche nel paziente a fine crescita.
La
possibilità oggi di semplificare questa tecnica mediante il nuovo filo Gum
Metal associato ad attacchi autoleganti ha permesso inoltre di semplificare
notevolmente la tecnica pur mantenendone la straordinaria efficacia in casi
estremamente complessi da gestire.
11.40 – 13.00 Dr. Giorgio De Luca e Dr.
Riccardo Ammannato
La Index
Technique: il ripristino funzionale ed estetico nella dentizione usurata
Lo sviluppo e l’affidabilità dei
sistemi compositi adesivi ha offerto ai clinici un’ulteriore opzione per la
gestione della perdita di tessuto dentale di superfice. I pazienti con usura
dei tessuti duri minima, moderata e grave, nei settori posteriori e anteriori,
possono essere trattati sulla base dell’applicazione dei restauri adesivi in
composito minimamente invasivi. Questa relazione presenta la “index technique”,
un nuovo approccio molto conservativo per la gestione della dentizione usurata.
La tecnica permette un trattamento puramente additivo senza sacrificare il
tessuto duro dentale sano residuo. Segue i principi della bioeconomia (massima
conservazione del tessuto sano) e del rinforzo della struttura dentale residua.
Questa relazione, attraverso la index technique, propone un approccio rapido e
conservativo per la pianificazione e gestione di un trattamento adesivo
full-mouth in tutti i casi di dentizione usurata. Questa tecnica, attraverso il
concetto del “copia e incolla”, si basa sull’applicazione del composito
direttamente sulla superfice del dente mediante una mascherina trasparente
realizzata dalla ceratura full-mouth dopo un incremento della dimensione
verticale occlusale (OVD) inizialmente pianificato.
14.00 – 15.20 Dr.ssa Linda D’Onofrio
How
oral motor impacts articulation & language development
(traduzione
consequenziale)
Over the past 40 years in
the field of speech language pathology, there has been an understanding that
articulation and language development was an innate neurolinguistic experience
and that any notion it might be a muscular-structural experience was silenced
by the lack of research in this area. However, clinicians working with special
populations, swallowing, and postural disorders have always understood that
boney and muscular support are required for stable behavior. Research in
oromyofunctional therapy has progressed beyond speech sounds to more critical
symptoms like breathing, sleep, and facial development. This brief presentation
moves beyond the debate over whether or not “oral-motor” influences speech, to
outline exactly how oral function impacts articulation and language
development.
15.20 – 16.00 Dr. Riccardo Rosati
Masticazione
e deglutizione. Moderni approcci nella misurazione elettromiografica di gesti
fondamentali
La valutazione strumentale
della funzione muscolare aiuta clinici e ricercatori a quantificare la
coordinazione muscolare durante un atto motorio. Tramite elaborazione del
segnale elettromiografico è possibile quantificare impegno, tempistiche ed
antagonismi dei muscoli masticatori e del pavimento orale. Una adeguata tecnica
di normalizzazione del segnale sEMG rende affidabile la misurazione funzionale
fornendo indici numerici per studiare, monitorare ed intervenire sulla funzione
orale del Paziente in modo consapevole.
16.30
– 17.10 Dr.ssa
Mariagrazia Piancino
L’influenza
della masticazione sull’ippocampo e sulla memoria, in età evolutiva e durante
l’invecchiamento. L’importanza della terapia ortognatodontica precoce e
funzionalizzante.
Lo
studio delle malocclusioni e della loro relazione con la funzione masticatoria
è materia di interesse odontoiatrico e medico in generale. Se si considera che
le malocclusioni si instaurano in età evolutiva, ovvero durante lo sviluppo
psico-fisico del bambino, la complessità e l’importanza dell’argomento
risultano evidenti.
L’obiettivo della relazione
è la realizzazione di un percorso logico dalla etiopatogenesi delle
malocclusioni all’impostazione di un piano terapeutico coerente con la
diagnosi. Sulla base della conoscenza della funzione, sarà facile e logico comprendere
l’interdipendenza tra genetica e funzione e l’influenza che ne deriva sullo
sviluppo cranico, posturale e cognitivo. Infatti, la ricerca ha recentemente
aperto nuovi orizzonti sul ruolo della funzione masticatoria sui neuroni
dell’ippocampo e di conseguenza sulla memoria e sull’attività cognitiva, sia in
fase di sviluppo che di invecchiamento, ad ulteriore conferma dell’unità
psico-fisica dell’uomo.
17.10
– 18.00 Dr.
Stefano Di Vecchio
Indicazioni
ad un nuovo metodo nella riabilitazione della deglutizione in età pediatrica e
non. Considerazioni pratiche nella clinica quotidiana.
18.00 – 18.40 Dr.ssa M.J Deshayes
New
support for functional modern treatments of craniofacial asymmetries. In terms
of growth guidance, our experience demonstrates that a new cranial rebalancing
has to be achieved before the eruption of the first permanent molar (at 6 years
of age)
If
we think of “development” in terms of early changes in morphology of the TMJ,
this brings us to the developmental basis of the production of structure. We
see the earliest connections occurring between muscle and bony structure
(particularly the glenoid cavity). Unfortunately, if asymmetry is yet set up,
both skeletal and muscular asymmetry operate jointly. Consequently, as soon as
possible, mixing Orthopedics and Functionnal monitoring is required in order to
create a sort of new “driving force” which will operate on the cranial
pattern.
18.40 – 19.20 Dr.ssa Barbara Barbierato
Occlusione e dislessia: quale
relazione?
La
dislessia è l’incapacità di leggere facilmente nonostante un quoziente
intellettivo normale o sopra la media. È frequentemente associata a disgrafia,
disortografia e discalculia.
Nonostante
la dislessia, così come i disturbi associati, sia comunemente considerata un
disturbo dell’apprendimento, è stato scientificamente dimostrato che nella
maggior parte dei casi il meccanismo che la sottende è un disturbo di
linguaggio.
Il
linguaggio (o lingua, language, langue) è una funzione umana altamente
cognitiva, grazie alla quale gli esseri umani esprimono e condividono con i
loro simili pensieri ed emozioni attraverso l’uso di simboli convenzionalmente
stabiliti. Tali simboli posso essere di diversa natura: suoni articolati con la
bocca, gesti prodotti con le mani e/o con il corpo (lingua dei segni) o anche
segni grafici come lettere, numeri, geroglifici, ecc.
Nonostante,
quindi, i linguaggi (o lingue) esistano in diverse forme (linguaggio verbale,
linguaggio scritto, lingua dei segni, linguaggio matematico, ecc.), essi hanno
tutti in comune il fatto di essere basati su una rappresentazione simbolica.
Le
difficoltà di lettura e scrittura si fanno notare solitamente nei primi anni di
scuola, ma è ben noto che la dislessia si manifesta spesso in soggetti che
hanno avuto in precedenza un ritardo di sviluppo o un disturbo di linguaggio in
uno stadio precoce.
Secondo
i più recenti dati scientifici lo sviluppo del linguaggio nel bambino è
altamente correlato alla propriocezione orale e alle capacità di controllo
motorio centrale degli organi articolatori: mandibola, lingua, labbra, velo
palatino.
La malocclusione dentaria,
così come la presenza di frenuli linguali e labiali alterati, costituendo una
restrizione biomeccanica alla libertà di movimento degli organi articolatori,
altera il fisiologico processo di articolazione della parola sia a livello
periferico sia a livello neuromotorio centrale, costituendo la base non solo di
eventuali disturbi di sviluppo fonetico nel bambino, ma anche, ad un livello
più elevato, di disturbi della rappresentazione simbolica (o disturbi di
linguaggio o disturbi fonologici), di cui la dislessia e i quadri ad essa
correlati fanno parte.