GIOVEDI’ 17/03/2022
12.30 – 13.00
Registrazione partecipanti
13.00 – 18.30 Dr. Angelo Confaloni / Dr.
Gorini Simone
RNO: Paradigmi
rivisitati del piano occlusale statico e dinamico per garantire la corretta
postura cranio mandibolare. L'equilibrio occlusale unico comun denominatore
nella terapia intercettiva e nella riabilitazione protesica complessa!
Le tre componenti del sistema
stomatognatico sono fisiologicamente predisposte ad aumentare nel tempo
la loro sincronia funzionale e a modificare la loro struttura in modo adeguato,
con la finalità’ di eseguire al meglio l’espletamento della funzione
masticatoria per la quale il sistema è stato progettato e con l’obiettivo
biologico di raggiungere un buon equilibrio morfo-funzionale secondo i criteri
del minimo consumo energetico ( economia ), del minimo sovraccarico delle
strutture interessate (ergonomia) e in assenza di dolore (confort).
Quanto più le dinamiche funzionali sono
aperte con cicli masticatori ampi e alternati su entrambi i lati, tanto
maggiore sarà l’efficienza masticatoria e la capacità’ di triturare gli
alimenti.
In natura la presenza di una fisiologica
masticazione di questo tipo e l’utilizzo di cibi meno raffinati (che implicano
un maggior impegno muscolare) permettono alle diverse determinanti
dell’occlusione di modificare la loro forma (processo di usura dentale,
maturazione del piano occlusale e rimodellamento articolare) in maniera
sinergica rispetto alle dinamiche funzionali.
Il processo di usura riduce il rischio di
precontatti e di interferenze, la maturazione del piano occlusale implica una
sua disposizione tridimensionale in accordo con i tragitti neuro -muscolari
senza interferire con essi e il rimodellamento articolare consente alle
eminenze di accompagnare i movimenti a forte componente traslatoria
(protrusivi, latero-protrusivi e laterali) lungo tragitti meno ripidi.
In sostanza, una buona funzione condiziona
una buona forma e una buona forma contribuisce a migliorare l’efficienza e
l’equilibrio del sistema.
Osservando la maturazione morfo
-funzionale di queste bocche e il loro stato di salute si può’ rilevare che le
determinanti intermedie (versanti cuspidali, curva di Spee e di Wilson) e
le determinanti anteriori (OVJ - OVB canino e incisivo) tendono
progressivamente a strutturarsi in un’occlusione bilanciata bilaterale (OBB).
Questo tipo di occlusione permette di
ottenere due ulteriori vantaggi bio -meccanici che contribuiscono ancora di
più’ all’equilibrio del sistema:
- Garantire la protezione delle ATM
mantenendo una situazione di “galleggiamento articolare” (nella statica della
deglutizione e nella dinamica della masticazione).
- Aumentare le afferenze
meccano-sensoriali che, provenendo da tutte e tre le aree funzionali (lavoro,
bilanciamento e guida anteriore con chiusura dei circuiti propriocettivi),
amplificano la quantità’ e la qualità’ dell’informazione neuro -sensoriale;
questo si traduce clinicamente in un miglioramento dell’azione muscolare con
movimenti ancora più ampi, più coordinati e senza di tensioni.
In assenza di una efficace
masticazione alternata e di una fisiologica usura è difficile riscontrare un
processo di maturazione di questo tipo e ci si confronta il più delle volte con
una biomeccanica di tipo verticale che si caratterizza, dal momento che il
canino è l’unico protagonista della dinamica masticatoria, per la ridotta
ampiezza edei movimenti eccentrici, per la scarsa efficacia della triturazione
e per la mancanza di equilibrio.
Basterebbe osservare la filogenesi per
capire che si tratta di uno schema occlusale che normalmente si riscontra solo
in giovane età, salvo poi essere gradatamente soppiantato (in presenza di una
funzione adeguata) da un’occlusione bilanciata.
Si tratta, a tutti gli effetti, di una
patologia disfunzionale e viene da chiedersi il senso biologico delle strategie
riabilitative in cui viene abitualmente proposto uno schema occlusale di tipo
verticale, con discussione dei settori posteriori.
La disclusione non elimina i
precontatti e le interferenze perché se l’andamento del piano occlusale e la
forma con la quale vengono montati e/o modellati i denti del manufatto non sono
in accordo con l’espressione funzionale rappresentata dai tragitti neuro
-muscolari individuali di ogni Paziente, il sistema deve mettere in atto un
compenso che, se da un lato cerca di evitare l’impatto traumatico, dall’altro
comporta l’insorgenza di uno stress all’interno del sistema in grado di dare
origine a una reazione a catena che ha come risultato uno squilibrio funzionale
e che può portare a danni strutturali a carico di una o più parti del
meccanismo e alla comparsa di sintomatologia.
Si può assistere alla frattura dei manufatti
e/o al cedimento dei tessuti di supporto dei pilastri protesici, siano essi
naturali o implantari.
I ridotti movimenti traslatori si
accompagnano a dei tragitti condilari più ripidi e la mancanza di mediazione
del carico funzionale da parte delle componenti intermedie (prerogativa
dell’OBB) non garantisce più la protezione delle determinanti posteriori
rappresentate dalle articolazioni; il sistema neuro -muscolare lavora con
movimenti poco coordinati e in presenza di una muscolatura distonica e in tensione.
L’anello più debole è quello che cede per
primo.
L’utilizzo di materiali poco compatibili
ad un processo di usura naturale rende ancora più ingravescenti le
problematiche occlusali.
Tutti questi fattori concorrono a una
generale inefficienza dell’organo della masticazione che trova il suo riscontro
clinico in una restrizione e in una inabilità dei movimenti masticatori.
Questi Pazienti, infatti, spesso
dichiarano di non riuscire a masticare bene nonostante l’incremento delle
cuspidi e dei solchi; i soli movimenti verticali e la mancanza di sfregamento
occlusale, infatti, annullano la capacità di sfibrare il cibo consentendo solo
la possibilità’ di schiacciarlo quando le arcate si avvicinano alla massima
intercuspidazione.
La mancanza di elaborazione di un bolo
alimentare correttamente sminuzzato e insalivato sovraccarica il lavoro
dell’apparato digerente e può essere ricollegata a molti disturbi digestivi
apparentemente inspiegabili.
La strategia riabilitativa che utilizziamo,
pur cercando sempre di raggiungere un buon risultato estetico, ha come
obiettivo primario l’impostazione di una occlusione di tipo bilanciato e il
raggiungimento di un buon equilibrio morfo - funzionale.
È impossibile impostare un’occlusione di
questo tipo e una morfologia in accordo con la funzione senza la conoscenza del
valore dei tragitti condilari.
La tecnica di cui ci avvaliamo è una
registrazione intra -orale delle traiettorie neuro-artro-muscolari del Paziente
attraverso delle placche di registrazione antagoniste abrasive; il loro
trasferimento in articolatore (Dentatus ARL Planas) ci consente di
individualizzare lo strumento e di poter mantenere in accordo le determinanti
dell’occlusione con la dinamica funzionale del Paziente.